venerdì 6 maggio 2011

PRURITO ANALE

Tra i soggetti in cui non è dimostrabile una causa responsabile del prurito anale, il rapporto maschi-femmine è di 4 a 1.
Il meccanismo più comunemente ritenuto responsabile del prurito anale è dovuto all'incapacità del soggetto di pulire dalle feci l'area perianale. In alcune persone i fattori dietetici, la pulizia della cute o la presenza di fattori psicogeni possono perpetuare il prurito. L'uso cronico di sostanze irritanti (es. non risciaquare adeguatamente il sapone) può causare l'insorgenza di dermatiti in soggetti sensibili. In molti casi autolimitanti non è possibile risalire ad alcuna causa responsabile.
Gli episodi sono di solito limitati nel tempo, a meno che non esistano condizioni predisponenti croniche. Per quanto riguarda la terapia, nei pazienti con segni evidenti vanno trattate le cause sottese. I pz dovrebbero essre istruiti su come pulire il perineo con salviette imbevute o con acqua calda evitando l'uso del sapone. Vanno evitati i troppi sfregamenti durante la pulizia. I preparati a base di idrocortisone (applicato sull'area perianale tre volte al giorno) possono alleviare i sintomi. In molti casi idiopatici la sintomatologia può risolversi in 4-6 settimane. Andrebbero esclusi dalla dieta: caffeina, cioccolato, prodotti a base di agrumi e pomodori.
Un test di laboratorio da effettuare potrebbe essere quello del nastro in caso di sospetta infestazione da Entorobius vemicularis.

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